Apicoltura Arzachena | Impreagri Mielicanaglia

LE API, un po’ di storia …

Per raccontare la storia dell’apicoltura occorre fare un lungo passo indietro nel tempo per scoprire dapprima reperti di antiche civiltà e più tardi leggere le testimonianze di poeti, scrittori e filosofi che hanno raccontato la straordinaria vita e organizzazione sociale di questo insetto conosciuto e apprezzato da sempre.
La prima forma di apicoltura risale agli antichi Egizi; furono loro infatti a creare le prime arnie con rami, canne intrecciate e fango sin dal lontano 2600 a.C; una pittura egizia nel Tempio del Sole risalente al 2400 a.C. riproduce una forma di vero e proprio allevamento mentre un’affascinante leggenda egizia narra che le lacrime d’amore del Dio Ra si trasformarono in api paragonando il miele all’amore e alla dolcezza. Il miele è stato per millenni l’unica sostanza in grado di addolcire gli alimenti per i popoli, i quali da subito ne riconobbero le eccezionali proprietà non solo dolcificanti ma anche terapeutiche. Le popolazioni dei Sumeri, Assiri e Babilonesi conoscevano il miele, veniva da questi utilizzato per curare le infezioni della pelle, occhi e apparato digerente; i Sumeri lo utilizzavano in cosmesi realizzando un impasto con argilla e olio di cedro.

Gli antichi greci furono grandi estimatori del miele, essi gli conferirono un’origine divina considerandolo un vero e proprio cibo degli Dei. Aristotele, celebre filosofo e scienziato vissuto nel IV secolo a.C., fu il primo a studiare la laboriosità delle api e notando che queste si dedicavano ad un tipo di fiore alla volta, suggerì ai greci di praticare il nomadismo. Diverse sono le testimonianze nella letteratura greca come quella del poeta Teocrito e prima ancora quella di Omero il quale descrive la raccolta del miele selvatico.

Nella letteratura latina il tema dell’apicoltura e delle api trova la sua massima celebrazione con uno dei più grandi poeti della latinità, Virgilio, vissuto in epoca augustea, il quale, nell’opera intitolata Le Georgiche e pubblicata nel 29 a. C., dedica alle api un intero libro. Le Georgiche sono un poema rivolto interamente all’esaltazione del lavoro dei campi, alla coltivazione di alberi e piante, all’allevamento del bestiame e quindi all’allevamento delle api. Queste, vengono rappresentate da Virgilio non solo come un modello di società perfetta ma anche come un modello con un alto valore morale da seguire; comunità perfettamente integrata, organizzata, dove sussiste una perfetta gerarchia, dove ogni ape esercita il proprio singolo compito e comprende e riconosce il ruolo dell’ape regina. Così Virgilio dedica versi bellissimi alle api. Illustra i metodi migliori per esercitare l’apicoltura, suggerisce i luoghi dove posizionarle, raccomanda che vengano messe in luoghi riparati, vicino a corsi d’acqua non esposti ai venti, non soggetti a incursioni di uccelli o di determinati animali o di capre; descrive e si sofferma nell’analisi di un combattimento che servirà a stabilire quale debba essere il re, gli antichi così si riferivano a quella che in realtà è l’ape regina.
Virgilio descrive la società delle api organizzata perfettamente in cui ogni ape riveste un ruolo. “Le api incarnano un mistero, il mistero della loro intelligenza, il mistero del loro coraggio, il mistero della loro concordia e fanno parte di un anima universale.” Anche Plinio il Vecchio, qualche decennio dopo, nel 79 d.c. celebra il mondo delle api e l’importanza dell’apicoltura; è proprio in quell’epoca che i romani costruirono arnie sperimentali mai provate prima di allora.
In Sardegna la più antica testimonianza delle prime forme di apicoltura rustica è probabilmente riconducibile alla statuetta in bronzo di Aristeo risalente al V-.VII secolo a.C.. che raffigura un giovane nudo con cinque api disposte ordinatamente nel suo corpo.

In conclusione, il miele, oggi, così come nel mondo antico, resta un alimento nobile, un prodotto ricercato e oggetto di un’attenzione sempre più forte da parte di estimatori e di coloro che ne apprezzano la genuinità e le eccezionali caratteristiche nutrizionali e fitoterapiche.